Dr.ssa Pellizzer Monia

dr.ssa Monia Pellizzer

′′le paure che non affronti diventano i tuoi limiti′′ Robin Sharma

Chi Sono
Sono una psicologa-psicoterapeuta, iscritta all'Albo della Regione del Veneto con il n.7190, laureata in psicologia dello Sviluppo e dell'Educazione a Trieste e specializzata in Psicoterapia Cognitivo Comportamentale (specializzazione quadriennale) conseguita presso l'ITCC (Istituto di Terapia Cognitivo Comportamentale) di Padova.
Ho scelto la terapia cognitivo comportamentale come orientamento personale in quanto si tratta di una psicoterapia strutturata, di breve durata e orientata al presente. Il modello ha il suo fondamento sull'idea che quello che sentiamo e quello che facciamo è influenzato dal nostro modo di pensare. Le emozioni controproducenti quali paura rabbia ansia depressione vengono, dunque, mantenute perché sono alimentate da pensieri negativi e dannosi.
    Per più di dieci anni sono stata attiva nell'ambito dell'oncologia con progetti in collaborazione con Associazioni di volontariato e ULSS Venete attraverso percorsi individuali e la conduzione di gruppi.
    Durante questo periodo ho avuto modo di confrontarmi in particolare con donne con il tumore al seno. Non è facile affrontare la malattia oncologica, l'intervento e le terapie che ne conseguono. La paura e l'angoscia di fronte alla notizia di avere il cancro sono reazioni naturali ma non certo facili da gestire. La malattia interrompe bruscamente progetti e speranze per un periodo, che può essere anche piuttosto lungo, sembra che il ritmo della vita normale sia sospeso e che non ci sia spazio per altro se non per la malattia. Eppure, in questo spazio di tempo così particolare, vissuto da ogni persona in modo diverso, ma condiviso da tutti, in quanto coinvolge l'intero nucleo familiare ,succedono molte cose. Ci si può rendere conto di essere molto più forti di quello che si credeva, si possono rivedere le priorità della propria vita, e si inizia a scoprire il valore di cose spesso date per scontate.
    Mi occupo di ansia e depressione attraverso percorsi individuali e di gruppo e di depressione post partum.
Per quest'ultima come professionista donna mi sento di dover spendere qualche parola: Dopo la nascita di un bambino può capitare che la donna non si senta così felice come pensava di essere. Può, dunque, sentirsi triste senza motivo, irritabile, incline al pianto, ′inadeguata′ nei confronti dei nuovi ed impegnativi compiti che la attendono. Nella maggior parte dei casi questo stato d'animo e del tutto fisiologico e passeggero, nel giro di pochi giorni, questi sentimenti negativi passano e la donna può godere appieno della vicinanza del suo piccolo. Se invece alcuni dei sintomi su citati permangono cerchiamo qualcuno con cui parlare di come ci sentiamo.
Nessuno sa dire con certezza che cosa provochi la depressione post partum. Certamente si possono identificare una serie di cambiamenti che avvengono dopo il parto e che possono portare ad uno stato depressivo: cambiamenti a livello fisico, aspetti emotivi, sensazioni di inadeguatezza,credenze rispetto all'essere madri.
Non è facile gestire un neonato! Alcuni aspetti della cura di un neonato vanno appresi, così come qualsiasi altra abilità nella vita.
Madri non si nasce ma lo si diventa con il tempo!
Il mio interesse personale verso le dinamiche relazionali e le persone mi hanno spinto verso la psicologia fino alla specializzazione e la passione per questa professione continua ad alimentare sempre più il mio bisogno di nuove conoscenze.
Specializzazioni

Disturbi d′ansia
L'ansia è un'emozione assolutamente ′normale′ e indispensabile che fa parte della vita quotidiana spesso come risposta a fattori ambientali stressanti. Essa diviene patologica allorché l'intensità e la frequenza della stessa e l'insieme delle condotte attuate per farvi fronte (evitamenti, rituali di controllo, ecc.) diventano talmente compromettenti da incidere nella vita del soggetto. I sintomi dell'ansia sono una combinazione di paura e preoccupazione accompagnati da sensazioni fisiche quali: palpitazioni; tachicardia; sudorazione eccessiva; sensazione di soffocamento; dolore o fastidio al petto; respiro corto; sensazioni di sbandamento e/o di svenimento; nausea e tremore interno. I sintomi possono durare da qualche minuto fino ad un'ora. L'individuo prova all'improvviso, in modo completamente inaspettato, un'intensa e traumatizzante esperienza di paura fisica e psicologica, che lo fa sentire a rischio di perdita di controllo, svenimento o persino morte.
Spesso l'ansia ha delle ricadute sull'umore, causa la limitazione dell'autonomia e l'isolamento sociale. Gli stati d'ansia particolarmente intensi e prolungati nel tempo, provocano una notevole compromissione della vita degli individui che ne sono affetti. L'individuo pensa di non avere le capacità di tornare ad essere quello che era prima della comparsa del disturbo, che non ci siano vie di uscita dalla situazione, che nessuno possa comprendere e aiutare a risolverla. Invece il Disturbo d'Ansia rappresentano uno dei fenomeni più diffusi anche in Italia.
Tra i Disturbi d'Ansia troviamo:
  • Disturbo d'ansia da separazione
  • Mutismo selettivo
  • Fobia Specifica
  • Disturbo d'ansia sociale
  • Disturbo di panico
  • Agorafobia
  • Disturbo d'ansia generalizzato
  • Disturbo d'ansia da condizione medica
  • Altro Disturbo d'ansia specifico
  • Disturbo d'ansia non altrimenti specificato.

Disturbi dell′umore
Consulenza e trattamento dei disturbi caratterizzati da alterazioni o anomalie del Tono dell'Umore quali:
  • Disturbi Depressivi (Depressione Maggiore, Disturbo Depressivo Persistente, Disturbo Disforico Premestruale)
  • Disturbi Bipolari
  • .
Quando si parla di un Disturbo Depressivo è importante sottolineare come non tutti i cali del tono dell'umore siano da considerarsi patologici. A tutti capita di provare, in alcuni momenti della propria vita, sentimenti come tristezza, sconforto, pessimismo. Essere tristi o avere una giornata storta, sentirsi giù di corda o semplicemente più irritabili del solito è normale e fa parte della vita. Ma in un soggetto sano queste sensazioni hanno breve durata (calo dell'umore passeggero). Così come è considerato normale sentirsi tristi o pessimisti di fronte ad un evento avverso. Quando invece il calo del tono dell'umore è pesante, duraturo nel tempo e intacca il normale funzionamento sociale e relazionale dell'individuo allora parliamo di Depressione. Chi soffre di Depressione presenta umore depresso per tutta la giornata e per più giorni di seguito; mostra un calo di interesse diffuso verso quelle attività che prima facevano stare bene, manifesta irritabilità, stanchezza, pensieri negativi e non trova più senso nella vita considerandola soltanto dolorosa. Solitamente una persona depressa non è sempre stata tale ma ha cominciato ad esserlo dopo un certo evento o momento della propria esistenza.
La Depressione non è uno stato d'animo che si può superare da soli con uno sforzo di volontà, ma un disturbo frequente, anzi il disturbo psicologico che causa maggiore sofferenza e disabilità nella popolazione. La Depressione è identificabile attraverso una combinazione di sintomi che durano da almeno 2 settimane: tristezza, significativa perdita di peso o aumento di peso, insonnia o iperinsonnia, agitazione o rallentamento psicomotorio, mancanza d'energia, sentimenti di autosvalutazione, ridotta capacità di concentrazione o indecisione, e infine pensieri di morte o ricorrente ideazione suicida con o senza piano specifico.
Spesso le persone che vivono con una persona che soffre di Depressione, pensano che il suo stato di disagio sia dovuto ad una carenza di forza di volontà, idea spesso condivisa anche dalla persona depressa. In realtà la Depressione non è in alcun modo una questione di volontà, ma richiede l'intervento di uno specialista.
A differenza dei Disturbi Depressivi, che sono caratterizzati da una sola polarità, (ossia il disturbo dell'umore si manifesta solamente con la variante depressiva) nei Disturbi Bipolari osserviamo la presenza di episodi maniacali o ipomaniacali alternati da episodi depressivi. Nella mania o nell'ipomania (che è una variante ′leggera′ della mania) l'umore si definisce ′espanso′, elevato, euforico. Un paziente che presenta un episodio maniacale può mostrare logorrea, accelerazione del contenuto del pensiero, ridotto bisogno di sonno, attivazione psicomotoria, fino a portare a spese eccessive e comportamenti disinibiti.

Disturbo post traumatico da stress
Il trauma è un'esperienza che lascia un segno profondo nella vita delle persone e spesso queste esperienze sono ripetute per settimane, mesi o addirittura anni. Inoltre, minore è l'età dei soggetti esposti a queste esperienze, maggiore sarà l'effetto dirompente - traumatico - sulla psiche dell'individuo.

Psicoterapia individuale
La sofferenza psicologica è una condizione comune a molte persone: non significa essere ′matti′, come molti credono, ma ′semplicemente′ la presenza di un malessere interno, non sempre definibile con precisione, che ci fa sentire tristi, ansiosi, preoccupati, privi di energie o a disagio nelle relazioni con gli altri, in difficoltà nel ruolo genitoriale, disorientati di fronte ad una palese dimostrazione di malessere del proprio figlio, adolescente o bambino che sia etc.
Spesso questo ci porta a sentirci diversi ed a nascondere con imbarazzo i nostri pensieri e i nostri più intimi sentimenti alle persone che ci circondano, che non sempre percepiscono o capiscono fino in fondo il nostro dolore.
Ciò non significa che sia necessario ricorrere all'aiuto di un professionista ogni volta che stiamo male, siamo tristi, proviamo ansia o non ci sentiamo compresi. Una certa quota di sofferenza fa parte della nostra condizione di esseri umani ed è ineliminabile, e talvolta può essere occasione di crescita.
Quando, tuttavia, questa sofferenza dura nel tempo, si cronicizza o è troppo intensa da non permetterci di elaborarla, allora rivolgersi ad un esperto può essere una soluzione efficace.
Avere la possibilità di condividere il nostro dolore con qualcuno che non solo ci comprende, ma ci aiuta a pensare in maniera nuova a possibili soluzioni, mettendo a nostra disposizione la sua esperienza e le sue conoscenze, è un'importante occasione di crescita e benessere in qualunque momento della nostra vita. Ogni persona arriva dallo psicologo con una storia diversa e motivi diversi che esprimono disagio o difficoltà fino ad una vera e propria patologia .
Ci sono momenti della vita in cui ci si può sentire confusi, disorientati o spaventati, altri in cui il dolore diventa così forte da non riuscire ad andare avanti. Proprio in questi momenti così delicati c'è chi si rassegna scegliendo di conviverci restando nel dolore e con la paura e altri che decidono di affrontare tutto questo. In questo momento chiedere aiuto ad una figura professionale come lo psicologo diventa la scelta più saggia. Lo psicologo/psicoterapeuta ti ascolta e ti può aiutare a rimettere in ordine pensieri ed emozioni fornendoti gli strumenti e insegnandoti le strategie più adatti a te.
La psicoterapia è dunque un processo esplorativo che il paziente fa su se stesso, un lavoro di ricerca con una ′guida′ che gli è vicino e lo sostiene, senza giudicarlo ma anzi stimolando la curiosità di conoscersi sempre di più, in un processo in cui sostanzialmente la persona fa i conti con se stesso e viene sollecitata a esplorare i diversi aspetti infelici e dolorosi della sua vita, a prendere in esame il modo in cui intreccia relazioni con persone significative della sua vita attuale e a prendere coscienza delle aspettative che ha nei confronti dei propri sentimenti, comportamenti e di quelli delle altre persone.
Un percorso psicoterapico è un valido aiuto per la risoluzione di eventuali traumi psicologici e per la rimozione degli ostacoli che impediscono la normale espressione della maturità personale bloccando la crescita dell'individuo e riveste un'importanza fondamentale nella ristrutturazione di se stessi; il rapporto terapeuta-paziente,il luogo e le modalità di svolgimento del trattamento, l'intimità dei contenuti condivisi, richiedono al paziente un investimento di tempo, serietà, costanza adeguati al raggiungimento degli obiettivi e alla delicatezza del compito.
Gli incontri di psicoterapia individuale, generalmente, sono a cadenza settimanale o quindicinale (a seconda della problematica riscontrata), questo aspetto viene valutato con la persona nel corso delle prime sedute. La durata delle sedute varia dai 50 ai 60 minuti circa, mentre il percorso inizia con una fase di valutazione che si svolge nelle prime 2-3 sedute, attraverso la quale si giunge ad una diagnosi iniziale del problema e si procede ad una proposta di presa in carico.

Psicoterapia di coppia
Supporto alla coppia nella gestione di momenti di crisi del conflitto, dai problemi di comunicazione ai vissuti negativi conseguenti a tradimenti, gelosia, violenza domestica, dipendenza affettiva etc.
La psicoterapia diventa utile quando: entrambi i coniugi/conviventi sono motivati a rendere la loro relazione più soddisfacente; il conflitto tra i coniugi/conviventi è distruttivo e logorante; il rischio di coinvolgere i figli nel conflitto di coppia è elevato o i figli già dimostrano disagi psicologici; vi è un manifesto disagio da parte di uno o di entrambi i coniugi/conviventi nel sostenere il partner/convivente in un momento di grossa difficoltà (malattia, perdita del lavoro, stress acuto, disagio psicologico, ecc.).
La sofferenza psichica si esprime attraverso sintomi corporei a cui però gli approfondimenti medici effettuati spesso non hanno trovato cause organiche.
Da poco mi sono avvicinata all' EFT (Emotionally Focused Therapy) terapia di coppia focalizzata sulle emozioni. Si tratta di un approccio terapeutico strutturato e di breve durata formulato negli anni ottanta da Sue Johnson e Les Greenberg. L'approccio è impiegato anche con famiglie e singoli individui. Nell'EFT gli interventi integrano un approccio umanistico-esperenziale-per ristrutturare esperienze emozionali-e un approccio sistemico-strutturale-per ristrutturare le interazioni.
La pratica di questo approccio è l'esito di numerosi studi condotti sulla teoria dell'attaccamento adulto e risulta efficace nella riduzione del disagio relazionale e nell'aiuto fornito alle coppie per creare fiducia e intimità. L'obiettivo ultimo è quello di consentire ai partner di ridurre il conflitto e la distanza, ma anche di plasmare la propria relazione in un sicuro legame amorevole.
Secondo l'EFT, il problema principale in una relazione in crisi è la perdita di ′connessione′ emotiva sicura nonché il pattern di interazioni negative che riflette e perpetua la stessa perdita. I validi segnali emotivi diretti a far avvicinare un partner o a ridurre il conflitto si distorcono e oscurano con critiche di rabbia o apparente indifferenza. Le spirali di interazione negativa erodono la fiducia e intensificano le normali vulnerabilità dei partner e il senso di esclusione. La EFT aiuta i partner a prendere il controllo della danza negativa e a chiarire i segnali emotivi relativi a bisogni e timori legati all'attaccamento in modo che incoraggi l'altro partner a rispondere con amore. I partner in grado di entrare in contatto e connettersi l'uno contro l'altra possono creare la dipendenza efficace che genera un legame da rifugio sicuro. Questo tipo di legame favorisce crescita e resilienza di entrambi gli individui.

Valutazione psicodiagnostica
La valutazione psicodiagnostica è un processo strutturato di conoscenza e comprensione del paziente (Individuo, Coppia o Famiglia) che consente di ottenere informazioni sulla natura, sull'entità, ed eventualmente sulle cause della problematica presentata.
Questo processo si avvale fondamentalmente di due strumenti metodologici: Il colloquio psicologico e I test psicologici (strumenti validati e riconosciuti a livello internazionale).
Il colloquio psicologico esplora i vissuti, la storia e i problemi della persona, con lo scopo di individuare, all'interno della sua storia personale, i fattori intrapsichici, relazionali, familiari e biologici, che possono aver contribuito all'insorgenza del disturbo o della condizione di sofferenza lamentata.
La somministrazione dei test è una parte fondamentale per quanto riguarda la diagnosi, sia nei disturbi psichici, sia nell'individuazione dei disturbi cognitivi nelle demenze, in quanto, ci indica l'entità e la gravità dei sintomi, la natura degli stessi e soprattutto, indaga su sintomi specifici. Inoltre, i test psicometrici ci indicano quali siano i punti di forza della persona (nel caso dei disturbi psichici) e quali aree funzionali (nel caso dei disturbi cognitivi) sono preservate.
Per il clinico l'utilizzo di tali test è fondamentale per poter individuare e progettare interventi ad hoc, maggiormente efficaci per la persona sia in caso di psicoterapia che nei casi dei disturbi cognitivi specifici o delle demenze, dove è importante effettuare un programma individualizzato di stimolazione cognitiva.
Gli strumenti usati variano di volta in volta, in base al contesto e dallo scopo della valutazione, all'età ed al tipo di eventuali difficoltà dei soggetti valutati, ed all'orientamento teorico e formazione specialistica del valutatore. La diagnosi non è ′un'etichetta′ che si appone al paziente, ma una descrizione dinamica di una modalità di funzionamento, sempre passibile di cambiamento nel tempo.

Analista del Comportamento non verbale
Arricciare il naso, inarcare le sopracciglia, muovere gli zigomi, spostare le mani lungo il corpo, sono piccoli e impercettibili movimenti, spesso incontrollati e inconsapevoli attraverso cui vengono espresse le nostre emozioni e viene trasmessa la sincerità delle nostre affermazioni. Interpretare questa complessa comunicazione non verbale significa avere una chiave d’accesso alla lettura dell’interlocutore per comprendere e prevedere i suoi comportamenti.
Al di là degli studi effettuati e delle teorie sviluppate attorno alle espressioni facciali tutti sono concordi nel sostenere l’universalità della comunicazione espressiva delle emozioni :” molte microespressioni facciali sono presenti in tutto il mondo, in ogni razza e cultura” (Frijda,1989), sono le stesse conclusioni di Darwin ed in tempi più recenti di Fridlund et al. (1987), secondo i quali le espressioni di rabbia, disgusto, felicità, tristezza, sorpresa, disprezzo e paura sono universali.
Ognuna di queste emozioni può essere riconosciuta nel proprio viso ed in quello di tutte le persone, a prescindere da etnia, cultura, genere, religione, e con opportuni allenamenti è possibile riconoscere e capire le reali emozioni che una persona prova.
L’espressione delle emozioni avviene tramite l’attivazione di determinati muscoli. L’articolazione di queste espressioni facciali ha luogo tramite 46 muscoli che risultano il principale vettore di comunicazione emozionale. La contrazione di questi muscoli genera 700 combinazioni diverse di espressioni riscontrabili su un volto umano, sebbene la maggior parte di esse si differenziano per piccoli cambiamenti inconsapevoli (sistema FCSA un potente mezzo per misurare e classificare l’attività facciale).
La tecnica di analisi comportamentale, in particolare quelle sull’analisi non verbale può essere impiegata: nella sezione, valutazione e motivazione del personale, nel coaching, nell’ambito educativo e clinico ma anche in quello investigativo e nella raccolta di informazioni.
Il risultato è una prassi di indagine innovativa che permette di profilare in maniera veloce e precisa i soggetti esaminati fornendo molte più informazioni rispetto a quelle ottenibili con le tradizionali metodologie di analisi. Una delle principali aree di competenza è l’analisi dell’attendibilità delle dichiarazioni (verità o menzogna) non secondo impressioni personali, ma attraverso la rilevazione scientifica di comportamenti incongrui nel colloquio, nell’intervista o nell’interrogatorio.
Psicologo forense
(CTP, consulenze peritali e legali)

Consulenza Peritale e Legale - CTUe CTP
Il consulente tecnico fornisce assistenza in caso di:

  • separazione/divorzio e affido minori
  • valutazione e quantificazione in percentuale del danno biologico di natura psichica in casi di :
    incidenti traumatici, lutti, mobbing, stalking, casi di malasanità, abusi sessuali, furti , rapine, scippi, casi di maltrattamento e/o abuso su minori
  • abuso e/o maltrattamento dei minori in contesto penale
  • consulenze tecniche in ambito psichico

Considerazioni generali:

la psicologia forense può essere suddivisa in : attività di consulenza in ambito civile e attività di consulenza in ambito penale.
Invio dei casi ad uno Psicologo forense avviene attraverso:

  • incarico quale CTU (processo civile) o Perito (processo penale) che viene effettuato da un Giudice
  • incarico come CTP avviene a cura dell’Avvocato o del PM

All’interno di questi ambiti ci sono vari sotto-settori
In ambito penale, l’esperto nominato dal Giudice (chiamato Perito) deve esporre oralmente le sue conclusioni oltre che depositare un elaborato scritto sui medesimi temi.
In ambito civile il CTU (l’esperto del Giudice nel processo civile) si limita invece a produrre elaborati scritti e non viene chiamato a difenderli in udienza se non in casi particolari (quando viene chiamato a chiarimenti).
Quando viene chiamato a chiarimenti il CTU avrà sempre a disposizione le domande su cui si deve fornire dei chiarimenti con largo anticipo.

Dare sostegno alle persone affinché possano sviluppare nuovi punti di vista, abilità e strategie per affrontare al meglio le difficoltà quotidiane è la mia mission professionale.
Mi rivolgo per lo più ad: adolescenti e adulti in difficoltà, famiglie che si trovano ad affrontare problematiche relazionali o genitoriali, mi occupo inoltre di consulenze alla prima infanzia, di dinamiche che coinvolgono la terza età e conduzione di gruppi. Svolgo colloqui individuali e di coppia.
Effettuo consulenze e/o appoggio psicologico anche con interventi innovativi online, via Skype, e servizio Web-Therapy.
Collaboro con diverse figure professionali quali: Medici di Medicina Generale, Ginecologo, Psichiatra, MassoFisioterapista, etc.
per migliorare la gestione delle problematiche ove necessario.
Eseguo valutazioni neuropsicologiche e ho maturato esperienza in riabilitazione cognitiva e dinamiche che coinvolgono la terza età.
Opero Inoltre nell'area infantile-adolescenziale, al fine di aiutare il bambino e l'adolescente a sviluppare le proprie capacità e ad affrontare le difficoltà emotive legate alle fasi della crescita; e colloqui a sostegno alla genitorialità

Il mio Blog
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Tecniche

Alcuni anni fa ho iniziato ad interessarmi e occuparmi di psicologia dell'emergenza e ancor prima dell'applicazione di nuove tecniche finalizzate alla gestione delle crisi in contesti emergenziali tra cui l'EMDR (Eye Movement Desensitization and Reprocessing) Desensibilizzazione e Rielaborazione attraverso i movimenti oculari. L'EMDR lavora a più livelli, coinvolgendo gli aspetti cognitivi, gli aspetti emotivi, quelli comportamentali e quelli neurofisiologici.
Questa tecnica agisce attraverso i movimenti oculari, ovvero la stimolazione alternata destra/sinistra, riattivando il processo naturale di rielaborazione dell'informazione che risulta essere bloccato o inibito nelle persone traumatizzate.
In conseguenza ad un evento traumatico, l'informazione rimane immagazzinata - congelata - nelle reti neurali del cervello che restano così iper-eccitate provocando i sintomi tipici del Disturbo Post Traumatico da Stress (PTSD) e di altri disturbi psicologici (stress emotivo, pensieri invadenti, ansia, flashback, incubi, etc.). I movimenti oculari migliorano la comunicazione tra gli emisferi cerebrali, modificano la rete neurale e permettono l'elaborazione dell'informazione traumatica fino a quando essa viene integrata in schemi cognitivi ed emotivi funzionali adeguati.
L'EMDR, nata per affrontare il PTSD (che ricordiamolo, si verifica in conseguenza a quelle situazioni in cui l'individuo si trova a rischio della propria incolumità fisica e psicologica - terremoti, inondazioni, incidenti gravi, torture, violenza), trova oggi applicazione anche per quelle situazioni di traumi così definiti minori che provocano una sintomatologia meno invalidante: piccoli e grandi traumi emotivi subiti nell'età dello sviluppo; eventi stressanti nell'ambito delle esperienze comuni (lutto, malattia cronica, perdite finanziarie, conflitti coniugali, atti di bullismo, etc.). In effetti, è stato rilevato che anche le esperienze traumatiche minori possono causare o essere implicati nella genesi dei disturbi d'ansia e attacchi di panico; ipocondria; disturbo ossessivo compulsivo; disturbi dell'umore.
L'EMDR risulta essere pienamente efficace per queste sintomatologie.
Utilizzo inoltre Il metodo ′Jacobson′ adatto nella gestione dell′ansia, dello stress e delle difficoltà correlate.
Questa tecnica di rilassamento, ideata dal chirurgo Edmund Jacobson, è un vero e proprio ′training′, che ha come obiettivo insegnare alla persona a ridurre la tensione muscolare e le altre manifestazioni fisiche che generalmente accompagnano gli stati d′ansia. Lo scopo di questa tecnica è di giungere in modo progressivo e graduale a una completa distensione muscolare.
Le tecniche di rilassamento sono utili anche per cefalee tensioni muscolari fibromi algia e dolori cronici più o meno diffusi che non derivano da precise patologie del corpo.

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